C’era un tempo in cui i contadini avevano un rapporto viscerale con la terra: la coltivavano giorno e notte e su quella terra, in molti casi, davano vita ad umili dimore nelle quali trovare riparo.
Costruite per fungere anche da magazzini per gli attrezzi o da ricoveri temporanei, queste abitazioni suggestive, tipiche della Puglia, risalgono all’anno 1000, successive cronologicamente ai trulli.
Le “liàme” o “lammie” si sviluppano su pianta rettangolare o quadrangolare ed hanno i muri perimetrali costruiti con pietra a secco. La copertura è costituita da una volta a botte, realizzata attraverso dei blocchi di pietra tufacea sagomati.
Queste costruzioni hanno la caratteristica di avere un terrazzo più ampio e spazioso di quello del trullo, che è possibile dunque utilizzare per molte funzioni, come essiccare fichi, esporre al sole baccelli di leguminose o stendere il bucato, per cui liàma significa anche terrazzo